Molteplici sono le aree di intervento della legge di Bilancio ma particolare interesse suscitano quelle concernenti: lavoro e occupazione (comprensiva del Reddito di Cittadinanza) e la Flat Tax.
In materia di lavoro e occupazione, sono, in linea generale, 1) introdotti incentivi e sgravi contributivi per le nuove assunzioni, 2) istituiti il Fondo per il reddito di cittadinanza e le pensioni di cittadinanza, 3) introdotte misure in materia di formazione professionale e 4) varati interventi volti ad ampliare le dotazioni finanziarie per completare i piani di recupero occupazionale in favore dei lavoratori delle aree di crisi industriale complessa.
Tra i benefici fiscali e sgravi contributivi appare utile ricordare:
- La proroga, per le nuove assunzioni, dell’incentivo all’occupazione nel Mezzogiornoil quale si esplica, prevalentemente, in un esonero contributivo della quota di contribuzione posta a carico del datore di lavoro privato;
- L’introduzione di un incentivo (in sostanza un esonero contributivo), in favore dei datori di lavoro privati, per l’assunzione a tempo indeterminato, nel corso del 2019, di soggetti titolari di laurea magistrale o di dottorato che hanno conseguito il titolo con il massimo dei voti.
In ordine al Reddito di cittadinanza, viene istituito un fondo ad hoc, presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, volto all’introduzione di tale misura, con una dotazione, incrementata in modo progressivo negli anni successivi, di 7,1 miliardi nel 2019. Tali risorse saranno, in parte, destinate al potenziamento dei centri per l’impiego (le Regioni saranno autorizzate ad assumere 4 mila unità) i quali rappresentano la condizione necessaria per rendere la misura in commento efficace.
Inoltre, viene istituito un fondo per la revisione del sistema pensionistico il quale introduce ulteriori forme di pensionamento anticipato ovvero misure volte ad incentivare l’assunzione di lavoratori più giovani (c.d. “turn over”).
In materia di formazione, viene incrementato lo stanziamento per il finanziamento dei percorsi formativi relativi all’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria e il certificato di specializzazione tecnica superiore (si fa riferimento a percorsi condivisi tra l’istituzione formativa e il datore di lavoro); di contro, viene diminuito lo stanziamento destinato alle assunzioni con il suddetto contratto di apprendistato (riduzione già prevista nell’anno precedente).
Per quello che concerne i c.d. ammortizzatori sociali, si é intervenuti su:
- La possibilità, per le Regioni, di utilizzare risorse aggiuntive, rispetto a quelle stanziate precedentemente, per l’erogazione del trattamento di integrazione salariale in deroga previsto per i piani di recupero occupazionale;
- La proroga, anche per il 2019, della CIGS dei dipendenti impiegati presso gli stabilimenti produttivi del gruppo ILVA nonché la concessione della mobilità in deroga, nel limite massimo di 12 mesi, per i lavoratori che hanno cessato la cassa integrazione guadagni in deroga nel periodo dal 1° dicembre 2017 al 31 dicembre 2018 e che non abbiano diritto alla fruizione della Naspi (indennità di disoccupazione).
Appare utile ricordare che i piani di recupero occupazionale, previsti dall’art. 44, co. 11-bis del decreto legislativo n. 148/2015, sono programmi redatti dalle imprese, e concertati con la Regione, finalizzati all’accesso ad un ulteriore intervento di integrazione salariale (oltre alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria) attraverso l’individuazione di appositi percorsi formativi in grado di riqualificare i lavoratori attraverso il consolidamento della loro posizione in azienda ovvero la loro transizione verso una nuova collocazione professionale (la c.d. riconversione delle know how).
Importante conferma del congedo di paternità, prorogato per il 2019, per il padre lavoratore dipendente; questo istituto viene elevato a 5 giorni obbligatori ed uno facoltativo (con la contestuale decurtazione di un giorno dal congedo obbligatorio della madre.
Ulteriori misure prevedono:
- L’incremento del fondo di sostegno per le famiglie delle vittime “di gravi infortuni sul lavoro”;
- Incremento delle ammende penali e delle sanzioni amministrative pecuniarie per la violazione di norme in materia di lavoro (es. quelle relative al limite della durata dell’orario di lavoro).
Sul fronte della c.d. “FLAT TAX”, l’intervento più significativo ha riguardato l’ampliamento della platea dei beneficiari del regime forfettario il quale prevede una tassazione proporzionale al 15%; tale risultato é stato ottenuto attraverso la revisione dei requisiti d’accesso (es. innalzamento del limite dei ricavi ora fino a Euro 65000, eliminazione dei limiti concernenti il costo del lavoro ovvero il costo complessivo dei beni strumentali).
In ordine al “pacchetto fiscale”, ulteriori misure significative sono:
- L’introduzione di un ulteriore imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e dell’IRAP, con aliquota al 20 per cento, per gli imprenditori individuali ed i lavoratori autonomi con ricavi fino a 100.000 euro;
- L’estensione del regime “cedolare secca” per le locazioni di locali commerciali;
- Il riporto illimitato delle perdite per tutti i soggetti IRPEF, a prescindere dal regime contabile adottato;
- L’aliquota IRES (imposta sui redditi delle società di capitali) agevolata al 15 per cento (in luogo del 24 per cento) a parte del reddito delle imprese che incrementano i livelli occupazionali ed effettuano nuovi investimenti;
- La proroga e rimodulazione del cd. Iper-ammortamento (maggiorazione, a livello fiscale, del costo di acquisizione dei beni materiali strumentali finalizzato alla contrazione del risultato d’esercizio imponibile);
- La proroga al 2019 delle detrazioni per interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia e per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici nonché della detrazione dal 36% per interventi di sistemazione a verde;
- La definizione agevolata dei debiti delle persone fisiche che versino in una grave e comprovata difficoltà economica, affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017, derivanti dall’omesso versamento di imposte risultanti dalle dichiarazioni annuali e dalle attività di accertamento a fini IRPEF e IVA.
fonte: Italia Oggi