Fattura Pa elettronica

La data è arrivata: dal 6 giugno, l’obbligo della fattura elettronica verso la Pubblica amministrazione è diventato definitivamente operativo. Questo nuovo adempimento che rivoluziona l’organizzazione e il modo di lavorare delle Pa, però, non opera immediatamente nei confronti di tutti gli enti pubblici. In effetti, l’obbligo scatta oggi solo per ministeri, Agenzie fiscali ed enti nazionali di previdenza. L’obbligo si estenderà a tutti gli enti ricompresi nel conto economico consolidato dello Stato solo dal 31 marzo 2015.

Attenzione, però: il riferimento alle tre tipologie di organismi pubblici per i quali la fatturazione elettronica scatta oggi, pur se relativo a solo 38 amministrazioni, in effetti riguarda oltre 18.000 uffici disseminati su tutto il territorio dello Stato. Si pensi, ad esempio, alle scuole di ogni ordine e grado, alla Polizia di Stato, ai Carabinieri e alla Guardia di finanza.

Questi enti, secondo le rilevazioni dell’Agid (Agenzia per l’Italia digitale) aggiornate al 5 giugno, sono – almeno in relazione all’accreditamento all’Ipa – del tutto soddisfacenti in quanto per i ministeri risultano censiti 18.340 uffici su 18.349 (per una percentuale del 99,95%); per le agenzie fiscali gli uffici censiti sono 79 su 79 (100%); per gli enti nazionali di previdenza e assistenza sociale gli uffici censiti sono 103 su 103 (100%).

Ovviamente l’identificazione all’Ipa costituisce un elemento importante, ma per verificare l’effettiva tenuta del sistema bisognerà certamente attendere i primi riscontri che si avranno nei prossimi giorni. Comunque tutto sembra pronto all’avvento della fattura elettronica e se, nei prossimi giorni ci saranno dei problemi, bisogna considerare lo sforzo e guardare al risultato che si potrà ottenere nell’immediato futuro dall’efficentamento della macchina pubblica, che porterà concreti vantaggi sia ai fornitori (nella gestione dei rapporti con i committenti e cessionari pubblici), sia allo Stato (nella determinazione e nel controllo della spesa), sia alle stesse pubbliche amministrazioni (nella automazione e integrazione dell’intero ciclo passivo).

Comunque anche se la prima scadenza per l’invio della fattura elettronica è arrivata e il processo è partito, il cantiere delle riforme e delle semplificazioni relative allo specifico adempimento non si arresta e nei prossimi giorni si attendono almeno due importanti provvedimenti.

In primo luogo, si attende l’emanazione del decreto del ministero delle Finanze per la conservazione elettronica dei documenti fiscali. Il decreto, che sostituirà il precedente Dm 23 gennaio 2004, porta con se notevoli semplificazioni per i soggetti che gestendo il processo di fatturazione elettronica devono necessariamente provvedere alla conservazione a norma degli stessi. Il nuovo decreto, oltre a estendere notevolmente il termine di conservazione della fattura (si veda a proposito l’articolo in basso), porterà delle semplificazioni in materia di comunicazioni (non sarà più obbligatorio comunicare annualmente all’agenzia delle Entrate l’impronta dell’archivio, ma ci si limiterà a fornire un’informazione in dichiarazione dei redditi); in materia di bollo (l’assolvimento dell’imposta avverrà solo a consuntivo senza più comunicazioni cartacee preventive).

Altro provvedimento in arrivo è la conversione del Dl 66/2014 (decreto Renzi) che, oltre ad aver anticipato al 31 marzo 2015 l’obbligo di fatturazione elettronica per tutta la Pa, ha previsto l’obbligo di inserire nella fattura elettronica il Cig (codice identificativo di gara) e il Cup (codice Unico di progetto). Queste informazioni, in effetti, erano prima del decreto legge n. 66/2014 solo facoltative. È da segnalare che questi codici non sempre sono obbligatori ma si applicano le esclusioni previste dalla legge n. 136/2010.

fonte: Il Sole 24 Ore

Dalla Tasi alla consegna del 730, tutti gli adempimenti in scadenza il 16 giugno

Versamento della Tasi nei Comuni che hanno deliberto le aliquote entro maggio ma anche dell’Imu su seconde case e altri immobili (per le abitazioni principali, infatti, si paga solo se sono di lusso). Senza dimenticare le imposte sui redditi in attesa della proroga che, però, riguarderà solo i minimi e i contribuenti soggetti a studi di settore.

1/Si paga la Tasi nei Comuni che hanno deliberato

Il versamento della prima rata Tasi (Tassa sui servizi indivisibili) va effettuato entro lunedì 16 giugno se il Comune ha deliberato le aliquote per il versamento. Come fare a saperlo? Si può consultare il dossier Imu-Tasi del Sole 24 Ore o in alternativa cercare le delibere sul sito delle Finanze. Se il Comune non ha deliberato, l’appuntamento con la prima rata della Tasi è rinviato al prossimo autunno.

2/Sulla Tari attenzione al calendario comunale

La scadenza di lunedì 16 giugno interesserà in molti casi anche il versamento della prima rata o in un’unica soluzione della Tari (tassa sui rifiuti), a meno che il Comune non abbia deciso un calendario diverso.

3/Alla cassa anche per l’Imu

Lunedì 16 giugno è il termine entro cui va versata l’Imu. L’imposta municipale sugli immobili resta dovuta sull’abitazione principale solo se è di lusso (categorie catastali A/1, A/8, A/9). Per il resto, invece, bisogna continuare a versarla tutti gli altri immobili: per esempio, seconde case, negozi, capannoni.

4/Consegna del 730 al Caf

Lunedì 16 giugno scade il termine per la consegna del modello 730/2014 e il 730-1 (scelta per la destinazione dell’otto e cinque per mille dell’Irpef) a un Caf, a un professionista abilitato (dottore commercialista, esperto contabile o consulente del lavoro) o al proprio sostituto d’imposta, se questo presta l’assistenza fiscale ai propri sostituiti tramite un Caf di cui è socio. Il termine è stato prorogato dal Dpcm del Governo del 3 giugno scorso. Vanno sempre esibiti tutti i documenti comprovanti gli oneri deducibili o detraibili, oltre che le altre detrazioni e i crediti d’imposta e lo scomputo delle ritenute d’acconto.

5/Il diritto annuale alla Camera di commercio

Entro lunedì 16 giugno deve essere versato anche il diritto annuale per l’iscrizione alla Camera di commercio.

6/L’opzione per il consolidato

Non solo versamenti. Lunedì 16 giugno scade anche il termine per la presentazione telematica della comunicazione di opzione per il regime di tassazione del consolidato nazionale.

7/Il saldo Iva

Entro lunedì 16 giugno chi presenta il modello Unico – e non sarà interessato dalla proroga al 7 luglio – dovrà versare il saldo Iva per il 2013, con maggiorazione 0,4% mensile rispetto all’ordinaria scadenza del 16 marzo 2014.

8/Versamenti di Irpef e Irap

Lunedì 16 giugno scade il termine persamento delle imposte risultanti dalle dichiarazioni dei redditi (il modello Unico) e del modello Irap relativi all’anno d’imposta 2013, compresa l’imposta sostitutiva per la rivalutazione dei beni d’impresa. La proroga al 7 luglio – su cui si attende il Dpcm del Governo – riguarderà i contribuenti minimi e i circa 3,7 milioni di contribuenti soggetti a studi di settore.

fonte: Il Sole 24 Ore