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SPORT: BONUS e AGEVOLAZIONI 2018

Dottore Commercialista Revisore Legale dei Conti & Partners

Sport: ecco tutti i bonus e le agevolazioni

Vediamo quali sono le agevolazioni ed i bonus che il disegno di legge di bilancio 2018 destina al mondo dello sport

Sono noti gli innumerevoli benefici che ha l’attività sportiva sulla nostra mente e su nostro corpo. Praticare sport in modo regolare rappresenta un importantissimo strumento non solo per migliorare l’aspetto esteriore, ma anche e soprattutto per combattere molte gravi patologie, quali l’obesità, il diabete, l’infarto, l’ipertensione, l’ictus ecc. Lo sport svolge, poi, un ruolo di primaria importanza nella gestione dello stress: l’attività sportiva contribuisce a dare significativi benefici alla salute e al benessere fisico e psichico in generale (riguardo all’importanza della figura del personal trainer e alle qualifiche che devono essere posseduti dagli istruttore delle palestre, leggi: Palestre: le qualifiche per diventare istruttori). Probabilmente la constatazione del preoccupante livello di sedentarietà registrato recentemente in Italia (nel 2016 la percentuale di coloro che non hanno praticato alcuno sport né hanno fatto attività fisica è stata stimata intorno al 39,2%) unito alla presa di coscienza della sempre maggiore diffusione delle malattie sopra ricordate, ha spinto il Governo ad introdurre nel disegno di legge  di bilancio 2018 numerose agevolazioni relative al  mondo dello sport, non solo agonistico ma anche dilettantistico. Scopriamo di seguito quali sono le agevolazioni che il Governo intende concedere al mondo dello sport, con particolare riferimento allo sport dilettantistico.

Società sportive dilettantistiche con scopo di lucro

Nel disegno di legge (d.d.l.) di bilancio 2018 si prevede la creazione delle società sportive dilettantistiche con scopo di lucro. Questa rappresenta una importante novità rispetto al sistema attualmente vigente, nel quale l’esercizio in forma associata di attività sportive dilettantistiche svolta nella forma giuridica societaria comporta le seguenti peculiarità: il fine sociale non deve essere lucrativo e i proventi che derivano dalla società non possono essere divisi dai soci nemmeno in modo indiretto [1]. Queste nuove forme societarie a scopo di lucro, qualora dovessero essere riconosciute dal Coni(Comitato Olimpico Nazionale Italiano), possono usufruire del vantaggio del dimezzamento dell’imposta sul reddito, nel rispetto di quanto previsto a livello europeo [2] per i cosiddetti “aiuti de minimis (aiuti di Stato di modesta entità, i quali non dovrebbero provocare notevoli distorsioni della concorrenza).

Lo “sport bonus”: cos’è e a chi viene riconosciuto

Dal 2018 sarà molto più conveniente investire in palestre. Viene riconosciuto, infatti, il cosiddetto “sport bonus“, vale a dire un credito d’imposta (cioè un credito del contribuente nei confronti dell’erario dello Stato) a tutte le imprese che effettuino erogazioni liberali fino a 40mila euro nell’anno 2018 per interventi di restauro oristrutturazione di impianti sportivi pubblici, anche qualora questi siano stati dati in concessione a soggetti privati. Tale credito di imposta, nei limiti del 3 per mille dei ricavi annui, verrà riconosciuto nella misura del 50% dell’importo erogato e comunque nel limite complessivo di spesa pari a 10milioni di euro. Il soggetto al quale sarà riconosciuto lo sport bonus dovrà comunicare immediatamente all’Ufficio per lo Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri l’ammontare delle somme ricevute e la loro destinazione; dovrà, altresì, provvedere a darne adeguata pubblicità attraverso l’utilizzo di mezzi informatici. Inoltre, entro il 30 giugno di ogni anno successivo a quello  dell’erogazione e fino al momento in cui i lavori di ristrutturazione saranno ultimati,  il soggetto beneficiario del bonus in questione dovrà comunicare all’Ufficio per lo Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri lo stato di avanzamento dei lavori, anche mediante una rendicontazione delle modalità di utilizzo delle somme erogate.

Fondo «Sport e periferie»: in arrivo uno stanziamento di 10milioni di euro

A decorrere dal 2018, inoltre, è previsto uno stanziamento di 10milioni di euro per il fondo «Sport e periferie». Tali risorse verranno assegnate all’Ufficio per lo Sport presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. È compito del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze,  adottare (entro 120 giorni dell’entrata in vigore della legge di bilancio) un decreto che individui i criteri e le modalità di gestione delle risorse assegnate all’Ufficio dello Sport, nel rispetto delle seguenti finalità, individuate dalla legge [3]:

  • ricognizione degli impianti sportivi esistenti sul territorio nazionale;
  • realizzazione e  rigenerazione  di  impianti  sportivi destinate all’attività agonistica  nazionale,  localizzati  nelle aree svantaggiate del Paese e nelle periferie urbanenonché diffusione  di attrezzature sportive nelle stesse aree, con l’obiettivo di  rimuovere gli squilibri economici e sociali ivi esistenti;
  • completamento e adeguamento di impianti  sportivi  esistenti, con destinazione all’attività agonistica nazionale e internazionale.

Innalzamento della soglia di indennità, rimborsi forfettari, premi e compensi  che non concorrono a formare il reddito

Altra rilevante disposizione riguarda la soglia delle indennità, dei rimborsi forfettari, dei premi e dei compensi connessi all’attività sportiva dilettantistica che non concorrono a formare il reddito: è previsto un innalzamento da 7.500 euro a 10mila euro annuali.

Il “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”

Viene, inoltre, istituito il “Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano”, con dotazione di 12milioni per il 2018, di 7milioni di euro per il 2019, di 8,2milioni di euro per il 2020 e di 10,5milioni di euro per il 2021. Queste risorse devono finanziare progetti connessi ad una delle finalità di seguito indicate:

  • incentivare l’avviamento all’esercizio della pratica sportiva delle persone disabilimediante l’uso di ausili per lo sport;
  • sostenere la realizzazione di eventi calcistici di rilevanza internazionale;
  • sostenere la realizzazione di altri eventi sportivi di rilevanza internazionale;
  • sostenere la maternità delle atlete non professioniste;
  • garantire il diritto all’esercizio della pratica sportiva quale insopprimibile forma di svolgimento della personalità del minore, anche attraverso la realizzazione di campagne di sensibilizzazione.

note

[1] Art. 90, comma 18, L. 289/2002 come modificato dall’art. 4, comma 6ter della legge 128/2004.

[2] Regolamento UE 1407/2013 della Commissione del 18 dicembre 2013.

[3] Art. 15, comma 2, lettere a), b) e c), del D.L. 185/2015 convertito, con modificazioni, dalla L. 9/2016.

fonte: Il Sole 24 Ore